Non c’è niente di immorale o egoista nel nostro desiderio di felicità, come dice Lowen.
Il problema è che non sappiamo dove cercare una felicità durevole e spesso la identifichiamo con l’avere certi risultati o alcune cose. Il nostro desiderio di felicità è ciò che promuove la nostra crescita e il nostro cambiamento. Trovare un modo per sostenere questo desiderio significa realizzare la nostra vita. Significa dare un senso a ciò che proviamo quotidianamente, momento per momento. Significa tornare al corpo, là dove siamo nati. La bioenergetica e la mindfulness sono la strada che io percorro. Forse possono essere anche la vostra.
Nicoletta Cinotti
Dall’autocritica all’accettazione
Tutti noi sperimentiamo, a diversi livelli, un senso di vergogna o inadeguatezza, che può emergere quando pensiamo di venir giudicati dagli altri o semplicemente di non "essere abbastanza". Comunemente queste sensazioni si accompagnano con una forma di autocritica e...
Mindfulness e psicoterapia: il ruolo dell’accettazione
C'è una famosa leggenda Cherokee che ben si presta a descrivere l'approccio mindfulness alla psicodinamica tra stati mentali salutari e stati mentali non salutari Leggenda Cherokee dei due lupi Un anziano Cherokee stava raccontanto al nipote la propria vita.“C’è una...
Aiuto, non ho energia!
Quante volte ci sentiamo scarichi, privi di vitalità, anche se non abbiamo fatto cose che giustifichino questa sensazione? E quante volte, invece, dopo una giornata piena di impegni, siamo vitali e felici con una stanchezza che potremmo definire fisiologica? Il...
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