Quando coltiviamo la consapevolezza e la radichiamo nel corpo, ci apriamo ad un’ampia varietà di sensazioni. Possiamo diventare consapevoli di aspetti corporei mai percepiti prima, possiamo sentire un radicamento nuovo.
E da questo grounding possiamo iniziare ad aprire la nostra consapevolezza a ciò che ci circonda: ai suoni, al mondo circostante così come lo vediamo, alla presenza degli altri.
Con questa consapevolezza possiamo aprire noi stessi alla reciprocità.
Perché meditare non vuol dire essere soli ma essere aperti.
Essere aperti alla realtà della nostra connessione.
Con gli altri.
Con il mondo.