“Astenersi principianti” è il secondo libro dello psichiatra genovese Paolo Milone. Un libro in continuità con il precedente “L’arte di legare le persone” che non era certo l’invito a tornare ad una psichiatria meramente contenitiva ma, piuttosto, l’invito a lottare per fermare l’unico atto irreparabile: la morte per suicidio.

In questo ultimo libro Milone riprende il tema della morte e usa una metafora: lottare per non perdere un paziente è come lottare con una balena o con un elefante. A volte ti sembra che la forza dell’animale sia così dirompente che sei assolutamente impotente. A volte l’animale ti lascia vincere e concede ancora un tratto di vita alla persona che stai tentando di salvare.

Perché è inutile negare che tutti noi lottiamo contro “l’animale morte”: una lotta che sappiamo avere una fine certa ma che, non per questo, non vale la pena di combattere.

La struttura narrativa ripete quella del libro precedente – brevissime microstorie che ricordano la poesia narrativa americana – non ha la stessa incisività ma offre la prosecuzione di un racconto che riguarda ognuno di noi: come possiamo considerare la vita e la morte?

Paolo Milone, Astenersi principianti, Einaudi editore

© Nicoletta Cinotti Addomesticare pensieri selvatici

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