Forse per il desiderio di liberare la mente spesso ci convinciamo che lo scopo della pratica di mindfulness sia quello di sbarazzarci dai pensieri. Non è così, anche se a volte questo è l’effetto della pratica: una mente più sgombra e meno afflitta dalle rimuginazioni interiori.
Lo scopo della pratica però è un altro: è cambiare la nostra relazione con i pensieri. Non affidargli più il compito di custodi e paladini della nostra vita ma trattarli come sono: nient’altro che eventi mentali soggetti alle alterne vicende del nostro umore e delle nostre emozioni.
Se ci identifichiamo con i nostri pensieri e gli attribuiamo uno statuto di realtà indiscutibile finiamo per eliminare progressivamente quel senso di spaziosità che è una delle caratteristiche della libertà mentale. Se li osserviamo come oggetti mentali – altrettanto mutevoli come le nuvole nel cielo – ci rendiamo conto che sono fenomeni che emergono da spinte emotive e dal nostro umore. Più li consideriamo fatti e più perdiamo la possibilità di esplorarli senza identificarci. È un peccato credere che la nostra vita inizi e finisca dentro il più piccolo degli spazi angusti: lo spazio della rimuginazione.
Diecimila fiori in primavera
la luna in autunno
una fresca brezza in estate
la neve in inverno.
Se la vostra mente non è annebbiata da pensieri inutili
questa è la stagione più bella della vostra vita.
Wu Men
Pratica di mindfulness: Il panorama della mente
© Nicoletta Cinotti 2021 Il protocollo MBCT edizione online