Proviamo ansia in molte situazioni, di diversa intensità. Proviamo ansia per le cose belle e anche per quelle brutte. In genere risolviamo il problema evitando. Evitiamo le cose che ci danno ansia o, se possiamo, le rimandiamo più possibile. Poi le facciamo con un po’ di batticuore e dopo, soddisfatti di aver superato l’ansia, ce ne andiamo belli fieri per il mondo.
C’è un’ansia però che non riusciamo ad evitare. Quella delle nostre emozioni che vogliono emergere. Per alcune persone non è così semplice e immediato provare un’emozione. È un po’ come avere una spinta dall’interno di qualcosa che non è ancora visto chiaramente ma solo distrattamente percepito. E quello che non ci è chiaro può suscitare ansia, a volte anche paura. Dev’essere l’an sia che abbiamo provato da bambini quando non sapevamo che nome dare a quello che provavamo dentro di noi. L’ansia che provavamo prima che nostra mamma arrivasse, ci prendesse tra le braccia e dicesse il nome giusto. Il fatto che qualcuno al mondo sapesse il nome era come l’atto stesso della creazione. Se qualcuno sa come si chiama, tutto allora è a posto. Al suo posto. L’ansia di quello che deve emergere invece scompiglia le carte. Temiamo che sia dolorosa e che rivoluzioni i nostri soliti binari. A volte è proprio così: l’ansia e la verità delle cose scompigliano parecchio. Sono come il vento.
L’unico vero ansiolitico che conosco, quello che non dà dipendenza ma libertà è dirsi la verità. Magari non è quello che volevamo ma dirci la verità toglie qualsiasi anelito di ansia. Fino all’attimo in cui rimaniamo nella verità. poi, se la nostra mente chiacchierona prende le cose in mano e in comincia a chiedersi quale sia la soluzione, l’ansia potrebbe riememrgere ma lì la responsabilità non è più della verità. È frutto della nostra pretesa che per tutto ci sia una soluzione. La nostra soluzione. La nostra pretesa che tutto debba avere un ordine. Il nostro ordine
Qualcosa vien al mondo indesiderato
invocando disordine, disordine. Louise Glück
Pratica del giorno: Emozioni cicliche
© Nicoletta Cinotti 2021 Mindfulness ed emozioni