Quasi tutti abbiamo sperimentato la gioia di essere innamorati in qualche momento della nostra vita. Di una persona o di un progetto. O di entrambi.
Questa è fonte di gioia ma può essere anche fonte di sofferenza, quando l’amore che proviamo è rifiutato o perduto. E’ comprensibile questa sofferenza, è come se sentissimo minacciato il legame con la vita, dato che l’amore è apertura ed espansione di sé fino ad includere il mondo. La perdita dell’amore sfocia in una contrazione e chiusura dolorose quanto l’amore era felicità, perché sperimentiamo paura ad aprirci di nuovo.
Qui sta la chiave di volta: impedendoci di amare di nuovo, prolunghiamo la sofferenza del rifiuto e “chiudiamo la stalla quando i buoi sono scappati”.
Inutile armarsi dopo essere stati feriti, avventuriamoci con consapevolezza nelle strade della relazione. Con le chiavi antiche del grounding, allegria, attenzione, consapevolezza e un pizzico di saggezza abbiamo gli ingredienti per una ricetta moderna!