Quando nella nostra vita arriva il disagio, la sofferenza o il vero e proprio dolore accadono due fenomeni strani ma comprensibili: ci domandiamo dove abbiamo sbagliato e per un attimo ( o molto più di un attimo) ci sentiamo improvvisamente soli.
Come se tutti fossero felici e noi gli unici al mondo ad avere un problema. Non è così ma in quel momento perdiamo il contatto con le nostre radici: ci ritiriamo in superficie e perdendo la connessione con le radici perdiamo il senso di connessione con gli altri. Perché le nostre radici sono sempre connesse con altre radici: proprio come per gli alberi di una foresta, solo i nostri corpi sembrano separati. Ma se guarfiamo in profondità siamo sempre parte di una rete di connessione.
Allora il dolore non è segnale di un errore: è un’inevitabile esperienza della vita. Per andargli incontro abbiamo solo bisogno di cogliere più fortemente la prospettiva delle radici: la nostra profonda connessione con gli altri. La separazione è un’illusione superficiale.
Pratica di mindfulness: Centering meditation
Fino a lunedì non ci saranno post. Sarò in ritiro: la prospettiva delle radici che arriva in primavera con nuova forza e vigore.
© Nicoletta Cinotti 2015
Foto di ©marian950