Spesso tendiamo a giudicare le nostre reazioni come positive o negative. E le altre persone come buone o cattive. Altrettanto frequentemente sono buone le persone che ci danno ciò che vogliamo e cattive le persone che non ci danno ciò che vogliamo.
Questo esprime una tendenza a dividere l’esperienza in “esperienza accettabile” o “inaccettabile” privandoci della possibilità di imparare da ciò che è accaduto.
Abbiamo altre strade alternative. Familiarizzare con la nostra reazione è una di queste. Possiamo chiederci , “Cosa ho sentito nel corpo?”. “Quali erano le sensazioni emotive?”, “Quali erano i miei pensieri?”. “C’era connessione tra le sensazioni fisiche, emotive e i pensieri?”. “Avevo una forte aspettativa e ho reagito al fatto che l’aspettativa non si realizzava?” “Oppure ho reagito all’esperienza davvero in corso?”.
Questo familiarizzarci con l’esperienza riporta un clima di fiducia nei confronti di noi stessi e degli altri. La fiducia che nasce dalla capacità di imparare qualcosa di nuovo in ogni momento. La fiducia che nasce dal non trasformare ogni delusione in una ferita ma in un apprendimento.
Sforzarsi e essere orientati ad un obiettivo è un’attitudine che può funzionare bene in certi ambiti della vita. Ma con le emozioni a volte la via migliore per cambiarle non è cercare a tutti i costi di modificarle, bensì prenderne consapevolezza così da vederle più chiaramente. Zindel Segal, Mark Williams
Pratica di mindfulness: Self compassion breathing
© Nicoletta Cinotti 2023