Quando mi sono messa in questa impresa – quella di far parlare uomini e donne insieme – avevo più o meno 4 anni. Vivevo in una casa piena di uomini: mio padre e due zii non ancora sposati. Noi donne eravamo in 4: io e mia sorella, mia madre e mia nonna. Anche se numericamente eravamo di più noi donne, per l’interesse che mi suscitavano mi sembrava che gli uomini fossero almeno in 10. Gli appartamenti erano separati ma – di fatto – eravamo un’unica famiglia. Mio padre era solo il fratello sposato. Ancora molto figlio di sua madre.
Mia madre cercava di mettere riparo a questa situazione con tenacia: separando il più possibile le cose. Capisco che avesse ragione ma aveva due nemiche in casa. Io e mia sorella adoravamo gli uomini di casa. Come sia possibile che una bambina così piccola senta già interesse per una persona dell’altro sesso non mi è dato capire. Ho capito però che questo ha riempito la mia testa – e forse anche il cuore – di concetti poco reali sugli uomini. A me sembravano mitici: invece oggi so che anche gli uomini hanno paura.
A me sembrava che il loro silenzio spiegasse tutto: invece forse, molte volte, non sapevano cosa dire
Una figlia non dovrebbe essere costretta ad implorare il padre per avere una relazione. Rupi Kaur
Il silenzio degli uomini e le fantasie delle donne
Mio padre, come molti uomini, era, ed è, un tipo molto silenzioso. Anche mio marito lo è. E qui la tentazione di riempire il silenzio degli uomini con fantasie stratosferiche su quello che pensano, è fortissima. Invece, con il tempo, ho capito che gli uomini parlano solo quando hanno qualcosa da dire. Sennò stanno zitti. E quando stanno zitti spesso non pensano proprio nulla: abitano il silenzio e ci si riposano dentro: cosa che alle donne sembra inconcepibile. Se misurassimo la proliferazione mentale delle donne e quella degli uomini capiremmo subito che siamo diversi.
Gli uomini possono stare in silenzio anche quando non sono arrabbiati, possono stare in silenzio per tempi lunghi, anche in compagnia di un’altra persona. A differenza delle donne che, appena vedono un altro essere umano, parlano.
Questo fatto di attribuire grandi pensate agli uomini silenziosi è una continua fonte di malintesi. Direi che possiamo dare la notizia come ufficiale: gli uomini spesso non parlano proprio perchè non hanno qualcosa da dire. Se hanno qualcosa da dire lo dicono: non c’è bisogno di metterglielo in bocca noi.
E spesso sono le donne che non sanno stare in silenzio che rendono gli uomini molto silenziosi. Una volta in una terapia di coppia, di fronte ad una signora che parlava incessantemente, suo marito, guardandomi con aria disperata, ebbe il coraggio di dire, Come faccio a parlare se lei non sta zitta nemmeno quando dorme? Malgrado questa affermazione che avrebbe scosso la coscienza di tutti mi fu difficile fermare la signora che – ignara dell’evidente paradosso – continuava a lamentarsi del silenzio del marito.
Se c’è una cosa che go imparato in trenta anni come psicoterapeuta è questa: se puoi lasciare che le cose accadano questo scioglierà i nodi e le interruzioni conducendo ad una esperienza più profonda e radicata. Non importa quanto possono essere dolorosi o paurosi i sentimenti che emergono, è la tua intenzione e volontà di coinvolgerti con la loro forza che conduce in una direzione più positiva.
John Welwood
Quando aver paura del silenzio
La relazione con la rabbia di uomini e donne è molto diversa: le donne si permettono molta più espressività nei confronti della loro rabbia e irritazione soprattutto nel quotidiano. Gli uomini hanno – e qui faccio una generalizzazione – molta più padronanza della rabbia. Perchè? Perchè la rabbia femminile è, molto spesso, tanto rumore per nulla. Quella maschile no. Quando si alza sanno bene che può essere intensa e, quindi pericolosa. Si arrabbiano di meno ma quando lo fanno sono più arrabbiati. Spesso la rabbia è coperta dal silenzio: un silenzio serrato e pesante. In questi casi molte donne cercano di farla uscire provocando. Pessima idea. Quel silenzio serrato merita gentilezza e ascolto se volete davvero che venga detto qualcosa di significativo. E, attenzione, a volte il rischio è quello dell’esplosione: ossia rimango silenzioso per secoli e poi dichiaro di aver una via d’uscita già costruita e pronta, che mi aspetta. Quando si arriva a questo punto riparare i danni è quasi impossibile. Per cui, fate attenzione al silenzio pesante e serrato e non cercate di aprire la cassaforte della rabbia con la provocazione: qui occorre gentilezza.
Temere i rimproveri
Poiché, effettivamente, gli uomini rimangono sempre figli, almeno per le madri, sanno anche che, per evitare i rimproveri, è bene non far vedere proprio tutto. Quindi sono circospetti per principio. Sanno che le donne – quando rimproverano – tendono ad esagerare e cercano di non creare condizioni che possano favorire questa spiacevole situazione. Lo imparano fin da bambini: sono dei professionisti. Così come le donne diventano esperte nel raccogliere indizi. Io eviterei però di trasformare una relazione in una vicenda poliziesca a puntate.
Prenderei in considerazione solo le menzogne e lascerei perdere l’omertà. Più si lascia perdere l’investigazione e più si permette alla verità di manifestarsi in tutta la sua forza. E l’idea che il prossimo partner abbia, in questo, delle caratteristiche diverse, è spesso una fantasia.
Quando ci mostriamo al nostro partner e questo porta guarigione anziché ferite, facciamo una scoperta importante: le relazioni intime possono essere un santuario in un mondo di apparenza, uno spazio sacro dove possiamo essere chi siamo davvero. Questo svelarsi, questo togliersi le maschere, questo dire la verità, condividendo le nostre battaglie interiori e i bordi grezzi della nostra anima – è una attività sacra che permette a due anime di incontrarsi e toccarsi più profondamente. John Welwood
A proposito di fantasia
Le fantasie degli uomini sono diverse da quelle delle donne. Gli uomini esercitano la fantasia prevalentemente nella sfera sessuale. Le donne nella sfera emotiva. Gli uomini riconoscono 10 colori e tre emozioni. Le donne 50 sfumature e 1 emozione: l’ansia. L’ansia ha un effetto sugli uomini di due tipi: all’inizio provano a rassicurarti, magari anche con qualche azione concreta. Poi si arrabbiano – la loro seconda emozione dopo l’amore. Alla fine, se continui ad avere molta ansia gli fai paura (la terza emozione) e si ritirano.
In effetti le donne hanno più emozioni, oltre l’ansia, ma siccome l’ansia c’è praticamente sempre, copre tutte le altre emozioni. Il volume dell’ansia tende ad essere più forte. Le donne sono ansiose anche perchè pensano che dovrebbero essere perfette. Gli uomini hanno l’ansia da prestazione, che è un disturbo che non va assolutamente risvegliato perchè poi normalizzare le cose può diventare difficile. E spesso molti uomini risolvono l’ansia da prestazione cambiando partner. Più una donna è ansiosa più un uomo ha l’ansia da prestazione. Non parlo necessariamente di prestazione sessuale. Dico proprio l’ansia da prestazione ossia paura di sbagliare. Non hanno l’obiettivo di essere perfetti e nemmeno quello di essere multitasking (beati loro: è così mindful non essere multitasking!) però non vogliono sbagliare e si irritano molto quando glielo fai notare. Evita. Non serve a nulla se non a renderti antipatica. Lo capiscono anche senza didascalia quando hanno sbagliato e se non glielo sottolinei con l’evidenziatore aumentano le possibilità che lo ammetta. altrimenti negherà fino alla morte di aver sbagliato e nasconderà qualsiasi cosa possa dare appigli futuri alla tua critica.
Ciò che rende difficile mantenere in vita il desiderio nel corso del tempo è la conciliazione a esso connaturata di due forze opposte: libertà e impegno. Ester Perel
Il senso della famiglia
Qui forse faccio un azzardo ma nella mia piccola statistica, lunga 30 anni, l’80% delle separazioni è deciso dalle donne. Gli uomini sono molto più restii a separarsi e accettano più frequentemente situazioni di compromesso relazionale per rimanere insieme ai figli.Piuttosto aspettano che i figli siano grandi per chiudere un matrimonio. Alcuni possono dire che questa resistenza è dovuta al fatto che sono più in grado di avere una vita anche al di fuori della famiglia. Io direi che succede perchè sono più realisti sotto molti punti di vista e tollerano molto di più la frustrazione.
Perdere la quotidianità con i figli è, per la maggioranza degli uomini, un grandissimo dolore. Per le donne è diverso: per loro avere del tempo senza figli è un sollievo, tanto sanno che poi tornano. E che sono loro. Per un uomo non è così. Non sono sicuri di come si fa a stare con i figli e non hanno la sensazione che siano loro: sanno che sono della madre. Non sanno tanto gestire la quotidianità e spesso, una volta separati, non hanno tante idee su come si fa a stare insieme a loro. Se vai il venerdì sera in pizzeria, è una sequela di padri con figli e a me fanno tristezza perchè sono tutti disorientati. Come se, senza una mamma, non sapessero fare il padre. Io vorrei dirgli “dai che i tuoi figli ti adorano e non vedono l’ora di passare del tempo con te. Non importa se compri surgelati. Ti vogliono bene perchè sei come sei”. Perchè ad un padre si perdona di più che ad una madre: noi dobbiamo essere come dicono i libri di psicologia: i padri possono essere se stessi ed è già tutto fatto.
Piano piano ci prendono la mano a stare con i figli senza la mamma e mangiano anche a casa. E allora li vedi uscire dal supermercato tutti soddisfatti e indaffarati. Sai che vanno a casa a cucinare.
Le emozioni sono come tunnel: devi arrivare alla fine per vedere la luce. Emily Nagoski
Pigmalione è andato in pensione: quando andrà in pensione la musa ispiratrice?
Forse non conosci il mito di Pigmalione. Pigmalione era uno scultore che non aveva né voglia né tempo per pensare all’amore. Afrodite volle vendicarsi per questo disprezzo nei confronti dell’amore e decise di farlo innamorare, punendolo. Lo fece innamorare di una statua di avorio, da lui stesso scolpita, una statua di una fanciulla molto bella. Da quel giorno non ebbe più pace, passava giorno e notte a contemplare la statua, a declamare il suo amore per lei, ad accarezzarla, baciarla, ma, ovviamente, la statua restava muta, fredda e insensibile. Pigmalione supplicò tanto Afrodite che, alla fine ebbe pietà e con un tocco delle sue mani la statua si trasformò in una giovane fanciulla che Pigmalione sposò e da cui ebbe un figlio, Spesso le donne cercano un Pigmalione; qualcuno che colga la loro bellezza e le aiuti a realizzarsi.
Viceversa molte donne cercano di essere la musa ispiratrice di un uomo, che sia artista o meno. Sono modalità relazionali caratterizzate da una forte subalternità di uno dei partner e l’emancipazione femminile ha reso davvero molto più raro il fatto che un uomo sia il Pigmalione di una donna. Viceversa le donne – con la loro incrollabile necessità di fare le crocerossine – sono spesso muse ispiratrici – e salvatrici – di uomini che farebbero meglio a lasciare al proprio destino. Se pensi di aver intravisto un uomo da salvare sappi che gli uomini da salvare rimangono da salvare per molto tempo. A volte per sempre. Domandati seriamente se vuoi sacrificare la tua vita ad un unico lunghissimo salvataggio. Le relazioni sono instabili ma gli anni passano e non possiamo recuperarli. Non è mancanza di generosità: è la consapevolezza che nessuno può salvarci al posto nostro.
Non tutti gli uomini hanno bisogno di psicoterapia e, in ogni caso non farlo tu
Anche se fossi psicologa – anzi soprattutto se sei psicologa – rinuncia all’idea di curare la vita emotiva del tuo partner. Prima di tutto perchè trasformare una relazione in psicoterapia è il modo migliore per farla finire. Poi perchè se una persona ha bisogno di una psicoterapia è bene che la faccia con qualcuno che non conosce, non con te. Questo attiverebbe schemi di relazione materni che ti lascerebbero sempre più sola ed insoddisfatta. Infine sei proprio sicura che la tua idea che abbia bisogno di una psicoterapia non nasconda il vecchio, vecchissimo desiderio di cambiarlo? Perchè dovrebbe essere come vuoi tu?
È vero che le relazioni ci cambiano e che, soprattutto, l’amore ci cambia ma questo avviene quando lasciamo che il processo di cambiamento fiorisca. Non quando spingiamo per farlo cambiare. In questo modo, molto spesso, attiviamo una resistenza fortissima al cambiamento perchè attiviamo un gioco di potere. Non fa bene all’amore e soprattutto, non fa bene alla salute. Lascia perdere! Alla fine nessun uomo è contento di abdicare al proprio potere e, prima o poi, trova il modo per riprenderselo. Lasciagli il suo potere e tu occupati del tuo. Lasciagli il suo posto e tu prenditi il tuo.
La cerimonia si compone di tre parti: 1) Innaffiare i fiori 2) esprimere il dispiacere 3) esprimere le ferite e le difficoltà.
Questa pratica può evitare che la sensazione di essere stati feriti cresca nel corso delle settimane e contribuisce a mantenere un’atmosfera tranquilla e sicura per tutti i membri della comunità. Thich Nhat Hanh
A proposito, lascia stare gli uomini violenti
Se rileggiamo le storie dell’80% dei femminicidi scopriamo, con sgomento, che le donne sono andate all’ultimo appuntamento spontaneamente. Quello che le ha spinte ad andare – da sole, anziché insieme ad un familiare o ad una amica – è l’idea che fosse possibile una buona conclusione o che fosse possibile il cambiamento. È parte dell’illusione femminile che l’amore può tutto. E parte della nostra onnipotenza che ci fa sottovalutare i segnali di pericolo. Se un uomo è violento non possono esserci repliche. Dopo il primo maltrattamento bisogna tagliare la corda. Purtroppo può capitare che il sentimento di amore sollevi anche profondi sentimenti di possesso e fusionalità. Sono sentimenti primitivi, difficilmente eliminabili e difficilmente controllabili perchè hanno una forza di impulso veramente soverchiante. Anche se volesse non riuscirebbe a fermarsi. L’unico modo è andare via subito e non dare seconde opportunità. Questa è una versione malata della musa ispiratrice – della serie “Per te cambierò” – o della relazione-psicoterapia – “Ti dimostro che sono cambiato“. Se hai avuto la sfortuna di essere capitata di fronte ad un uomo così vai via: non è vero che tutti gli uomini sono uguali. Lui è diverso.
L’interrompere il coinvolgimento con una persona aggressiva è più importante che fargli vedere dove sbaglia. Riprendere il rispetto personale rispetto ad un abusatore è un lavoro interiore che non richiede il suo permesso né che lui lo sappia.
Sharon Salzberg, Robert Thurman
Ricordati di rimanere una coppia
I figli crescono. Tutto sommato abbastanza velocemente. Non permettergli di mangiare la tua relazione sentimentale. Riserva uno spazio per la coppia. Qualche volta non ne avrai voglia ma un uomo ha bisogno di vederti diversamente da una madre sempre disponibile. La tendenza e il rischio, sempre più diffuso, è che uomini e donne separino la loro genitorialità dalla loro sessualità. Così ci sono ottimi genitori e pessimi partner che, alla fine, si separano perchè non tollerano più la mancanza di una vita affettiva.
Se davvero vuoi fare qualcosa per i tuoi figli, cura la coppia: sarà la migliore garanzia per il loro futuro: gli darete un esempio di come si può stare insieme in modo creativo. In questo, devo dire, le donne dovrebbero imparare dagli uomini che mantengono più forte l’interesse per la coppia anche in presenza dei figli. E gli uomini dovrebbero far sentire di più le loro ragioni in questo campo, perché hanno ragione!
La sessualità è uno stato di grazia. In una gabbia non può aver luogo. Rompete la gabbia allora e cominciate a cimentarvi.
D. H. Lawrence
© Nicoletta Cinotti 2018
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