Una delle difficoltà della pratica è meditare senza la guida dei file audio. Nei protocolli mindfulness si impara a meditare con la guida dei file audio e il momento di transizione tra la pratica con la guida e quella senza guida è un po’ come il momento in cui inizi a camminare: i primi passi sono insicuri e qualche caduta è inevitabile. Nelle cadute – che nella pratica sono, in genere, le distrazioni – il tornare alla guida audio diventa molto facile e spontaneo.

Credo che le ragioni del ricorso all’audio siano tante e tra tutte una sia legata alla nostra voce auto-critica.  Tutti noi abbiamo una guida interiore offerta dai nostri pensieri e dalla nostra voce. Spesso non è una voce simpatica perché dimentica la benevolenza a favore della severità. Così il nostro commentario interiore è associato al giudizio più che alla guida. La nostra voce autocritica copre la voce compassionevole, la voce in grado di confortarci e consolarci, di guidarci e accompagnarci. In più, molto spesso, la voce critica veste i panni della saggezza e non sappiamo distinguere tra i buoni e i cattivi consigli di questa commentatrice/commentatore interiore. Può essere una voce che ha un sesso diverso dal nostro, un’età diversa dalla nostra. Spesso assomiglia a qualcuno della nostra infanzia e ha dei temi ricorrenti. Ripete sempre le stesse cose: un po’ come quelle madri apprensive che ti fanno aspettare 4 ore prima di fare il bagno perché hai fatto colazione.

Così vorrei darti qualche indicazione utile per il dialogo con la tua voce interiore.

La prima indicazione riguarda l’emozione che sta dietro a questi commenti. Se questa emozione è la paura non fidarti. È la voce delle tue difese e non sempre la paura è un indicatore di pericolo. Se, invece, la voce nasce dall’affetto allora è molto probabile che la sua indicazione sia giusta. Coltivare la paura ci rende sempre più piccoli e spaventati. Coltivare l’affetto restituisce la nostra reale dimensione.

L’altro aspetto importante è comprendere qual è l’intenzione dei suggerimenti della voce interiore. Se è l’intenzione di “tenerti al sicuro” prendi in considerazione la possibilità che non sia una buona intenzione. Spesso le cose che consideriamo più sicure sono anche quelle più stagnanti. Se la tua voce ti invita a fiorire seguila: quello è il rischio squisito del momento presente.

Più apriamo noi stessi all’amore, più diventa grande la nostra capacità di amare. Pat Schneider

Pratica di mindfulness: Centering meditation. Oppure la meditazione live delle 8 su FB

© Nicoletta Cinotti 2019 Il protocollo MBSR inizia il 2 Maggio

 

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