Ci sono aspetti del nostro carattere a cui rinunceremmo malvolentieri. Ci sentiamo identificati con quelle caratteristiche e perderli ci sembrerebbe l’equivalente di perdere una parte di noi. Alcuni possono essere aspetti positivi ma raramente non c’è il rovescio della medaglia che coglie, anche delle caratteristiche più benefiche, gli elementi critici.
A cosa siamo più affezionati della nostra personalità? Non è una domanda banale perchè spesso, quello a cui siamo più affezionati è anche quello che abbiamo più paura di perdere e che difendiamo con il controllo e con lo sforzo. Prova a fare un piccolo gioco: come sarebbe la tua vita se quell’aspetto si alleggerisse un po’. Rimanesse ma più lieve, lasciando più spazio ad aspetti diversi di te. Prova ad immaginare come sarebbe la tua vita se quel tratto distintivo non fosse più così forte. Prova ad immaginare come sarebbe la tua vita tra un anno e poi tra cinque. Davvero sarebbe così disastroso lasciar andare un po’ di quella identità? Davvero non ti riconosceresti più?
Pensare a noi stessi in termini troppo rigidi e stabili spesso ci fa vivere gli inevitabili cambiamenti con una eccessiva paura. Con la paura di perdere il controllo, con la paura che la novità minacci la nostra identità. In realtà il cambiamento è inevitabile. Inevitabile che riguardi anche noi. Spesso fare questo piccolo esercizio di immaginazione ci aiuta a renderci conto che lasciar andare significa solo diminuire la pesantezza del controllo. Soprattutto significa non identificare il cambiamento con la perdita di controllo. Possiamo credere che il controllo e la stabilità ci salveranno da tutti i mali ma sappiamo benissimo che rimanere arroccati e rigidamente stabili è come camminare sul ghiaccio sottile. Prima o poi qualcosa diventa troppo e rompe questa fittizia stabilità. Allora perchè non aprire le porte all’idea che tutto di noi potrebbe cambiare e che quello che oggi ci identifica potrebbe essere presente anche con più leggerezza. Quella leggerezza che, in qualche momento, non è altro che una forma di lieve felicità.
Lasciar andare implica non continuare a desiderare quello che vogliamo ottenere e non rimanere legati a quello che già abbiamo, o semplicemente a quel che pensiamo di dover avere. Lasciar andare significa anche non rimanere ancorati a quel che odiamo, a quello verso cui proviamo una fortissima avversione. Jon Kabat Zinn da Destinazione Mindfulness 56 giorni per la felicità
Pratica di mindfulness: La consapevolezza del respiro
© Nicoletta Cinotti 2016 Le radici della felicità
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