Molto spesso mi capita di ascoltare la difficoltà della pratica.
Quella sensazione di irrequietezza, noia, torpore o turbamento che assale, mentre pratichiamo, o che ci fa rinunciare a praticare sostituendolo con qualcosa d’altro.
E’ una forma d’imbarazzo che conosco molto bene: nasce dalla sensazione che guardando dentro, vedremo qualcosa che non ci piace. Qualcosa che è rimasto non ascoltato e che non vorremmo iniziare ad ascoltare.
Ci disabituiamo all’intimità con noi stessi facilmente: basta poco per guardare fuori.
In fondo lo facciamo perché siamo degli esteti e non vorremmo mai vedere qualcosa di brutto che ci riguarda. Pratichiamo l’evitamento come i bambini quando si coprono gli occhi credendo di nascondersi. Con ingenuità.
Dimenticando di offrire soccorso a quelle parti di noi che chiedono aiuto, dimentichiamo anche la trasformazione del bruco in farfalla.
Ci deliziamo nella bellezza della farfalla ma raramente ammettiamo i cambiamenti a cui ha dovuto sottostare per raggiungere quella bellezza. Maya Angelou
Pratica del giorno: Accettare ciò che non vogliamo
© Nicoletta Cinotti 2014 Mindfulness ed emozioni