Ogni tanto incontro il mio pessimista subdolo. E’ un tipo all’apparenza simpatico. Sembra amichevole, realista, informato ma in realtà nasconde l’idea che, alla fine, le cose non funzionano.
E’ subdolo proprio perché non ha nulla, all’apparenza, del pessimismo: sembra quasi ottimista nella sua capacità un po’ distaccata di vedere le cose.
In realtà emette in continuazione previsioni sul futuro. Piccole e insistenti profezie che dovrebbero rendermi cauta e che, se non sto attenta, mi fanno ritirare in una posizione difensiva e inattiva.
Ormai mi conosce e sa che le grandi profezie con me non funzionano ma quelle piccole avvertenze “Non fare questo“, “non fare quello” “è inutile“, “lascia stare“, “è una battaglia persa“, sparse qua e là nel flusso dei pensieri diventano come un antidoto sottile al momento presente.
Perché essere radicati non significa sapere prima come andranno le cose. Significa saper stare momento per momento nella realtà. Senza commenti e avvertenze, caro il mio pessimista subdolo. Ormai ti ho scoperto! Quale altro trucco inventerai per convincermi che le cose vanno sempre come dici tu?
“L’orizzonte si piega in avanti, offrendoti spazio per fare nuovi passi di cambiamento.”Maya Angelou
Pratica del giorno: Protendersi
© Nicoletta Cinotti 2014 Mindfulness e bioenergetica