Ho preso qualche giorno di vacanza, in preparazione del prossimo ritiro. Volevo staccare e riordinare le idee e sono finita a fare la turista alla Quinta de Regaleira, una residenza molto particolare, costruita da un architetto italiano su indicazioni di un ricchissimo portoghese, Carvalho Monteira. La storia di quella villa sarebbe tutta da raccontare perché piena di simbolismi ma sarò breve e verrò subito al punto.

Il cuore del percorso del parco è un pozzo molto profondo – il pozzo dell’iniziazione – al quale si può accedere direttamente percorrendo una scala che scende in profondità, o attraverso delle gallerie che provengono da altri due pozzi – il Pozzo imperfetto – e il Pozzo del Labirinto. La cosa suggestiva è che, per arrivare all’iniziazione, si può passare da una strada “imperfetta” oppure da un labirinto. In ogni caso bisogna scendere nel buio. E quando si esce alla luce ci si trova ad attraversare una piccola cascata e un laghetto. Non è un’avventura da Indiana Jones eppure, percorrendo quel sentiero, scendendo quelle scale, andando in profondità, non si rimane estranei. Non si rimane turisti. O almeno a me non è successo.

Ho messo insieme che le mie imperfezioni e i miei labirinti sono state la mia strada per l’iniziazione. Non è una iniziazione tanto esoterica quanto umana. È perchè ho avuto paura che ho cercato una strada. È stata la paura che mi ha fatto scendere in profondità, perché l’alternativa di scappare non è una vera alternativa ma una ripetizione. E venir fuori dalle proprie paure è sempre un battesimo. La paura torna – torna a torto o a ragione – ma quando capiamo che è solo uno stato mentale possiamo davvero uscire dal labirinto. Possiamo davvero fare la pace con la nostra imperfezione. Quando siamo liberi dalla paura possiamo iniziare a vivere. Possiamo iniziare ad essere, senza correzioni, con le nostre imperfezioni. Ognuna di queste imperfezioni è la nostra personale strada di iniziazione.

Per quanto una situazione sia disperata, c’è sempre una possibilità di soluzione. Quando tutto attorno è buio non c’è altro da fare che starsene tranquilli e aspettare che gli occhi si abituino all’oscurità. Haruki Murakami, Norvegian wood

Pratica di mindfulness: Lavorare con la paura

© Nicoletta Cinotti 2019 Verso la self compassion

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