Siamo in continuo cambiamento, anche se spesso abbiamo la sensazione di essere fermi in alcune aree della nostra vita.

Raramente questo ristagno riguarda problemi attuali. I problemi che ci troviamo di fronte, bene o male, vengono affrontati e risolti con relativa facilità. Una facilità che include il fatto che non tutti i problemi possono venire risolti. Dove invece ristagniamo è, al novanta per cento, nei temi caratteriali che agiscono come un potente ripetitore di difficoltà.

Il nostro carattere è costituito dalle nostre difese che, insieme, strutturano quella che Reich chiamava armatura caratteriale. Per loro stessa natura le difese tendono al mantenimento dello status quo perché lottano proprio contro il cambiamento. A parole vorremmo cambiare ma, nei fatti, se il cambiamento non passa dal corpo, non può realizzarsi. Così la nostra mente fa piani grandiosi di cambiamento – che in genere iniziano di lunedì – e il mercoledì siamo già alle solite. Poi arriva il fine settimana e nel fine settimana progettiamo un nuovo piano. E la storia si ripete settimana dopo settimana. Se trovi che nella tua vita ci sono elementi di ristagno forse non è il problema in cui il ristagno si realizza che va risolto: è il carattere che va cambiato.

Cambiare il carattere non è cosa facile per una ragione essenziale: siamo convinti di aver ragione. Nei nostri temi caratteriali siamo sempre convinti di aver ragione. Allora dobbiamo far ricorso a tutta la self compassion che abbiamo per sciogliere i legacci della mente. E rivolgersi al lavoro corporeo per sciogliere le catene del corpo.

Ogni cambiamento bioenergetico agisce simultaneamente a due livelli: a livello somatico si ha un aumento di motilità, coordinamento e controllo; a livello psichico c’è una riorganizzazione del pensiero e degli atteggiamenti. Non è possibile nessun cambiamento permanente se non si ottiene questo duplice effetto. Alexander Lowen, Il linguaggio del corpo

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