Il senso della spaziosità spesso rimane tra le pieghe. Abbiamo il senso della tensione. Il senso della pienezza, della stanchezza ma spesso il senso della spaziosità rimane nascosto.

Si trasforma in quella gioia sottile che proviamo quando stiamo bene. È per quello che non lo nominiamo: ci sembra semplicemente gioia, contentezza.

Eppure quella gioia e quella contentezza nascono dal senso di spaziosità del nostro corpo. Che è libero di muoversi, di respirare, di vivere senza essere oppresso dai nostri fantasmi e dalle nostre paranoie.

Possiamo fare qualcosa per coltivare il senso della spaziosità: possiamo essere presenti, portare l’attenzione al corpo nelle sue aree di libertà e non solo in quelle di tensione. Possiamo coltivare la spaziosità portando l’attenzione a quello che c’è. In quella spaziosità trovano spazio le emozioni leggere, quelle che non appesantiscono le nostre giornate. E trova spazio anche la nostra intuizione. Si presenta sotto forma di un piccolo lampo di chiarezza, svanisce presto perché non è attaccata ai risultati ma spesso è più saggia di mille pensieri.

La sfida per ognuno sta nello scoprire chi siamo e nel vivere la vita a nostro modo, seguendo quel richiamo. Jon Kabat Zinn

Pratica di mindfulness: La consapevolezza del corpo

© Nicoletta Cinotti 2017  Il protocollo MBSR: come e perché farlo (pdf)

Foto di © marialuce B

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