Freud diceva che la nevrosi è la condizione inevitabile prodotta dall’adattamento dell’uomo alla società e alla sua cultura. Non saremmo esseri sociali e per diventarlo paghiamo il prezzo della nevrosi. Credo che avesse ragione solo che, cambiando la società, cambiano anche le condizioni della nostra nevrosi.

Non è più l’inibizione della sessualità, come avveniva quando è nata la psicoanalisi. È l’inibizione dell’autenticità, sacrificata al nostro bisogno di approvazione. Desideriamo essere approvati e siamo disponibili a rinunciare a qualcosa. Solo che quel qualcosa siamo noi. Piccole parti della nostra autenticità. Aspetti del nostro Sé più autentico.

Accade così un fenomeno strano: da una parte diventiamo sempre più legati alla nostra immagine e dall’altra l’immagine diventa un guscio vuoto che nasconde un senso interiore di solitudine che cerchiamo di compensare usando la stessa medicina che ci ha fatto “ammalare”: l’ approvazione. Una relazione basata sull’approvazione è una storia che nasce con un’ipoteca significativa.

Prima o poi qualcosa ci sembrerà troppo e chiederemo che anche l’altro faccia qualcosa per avere la nostra approvazione. L’equivoco inizierà a svelarsi solo che, essendo fino a quel momento  il nostro bisogno di approvazione segreto e intimo, susciterà incomprensione. Io la chiamo la crisi 40-50 perché in genere avviene lì, dopo molti anni di relazione. Dopo che ci siamo fatti “andar bene” cose che non andavano bene. In quel decennio diventa più chiaro che ogni corsa ha una fermata e che stiamo giocando male la nostra corsa. Nel tentativo di riparare rischiamo di rompere tutto per ripartire con un quaderno nuovo. Invece è possibile cambiare le regole del gioco per una ragione semplice: quelle regole non sono obbligatorie. Le abbiamo messe noi per la paura di non essere amati e amabili.

La soluzione non è cercare una persona a cui vada bene tutto di noi senza commenti. Non è cercare una persona che ha bisogno della nostra approvazione, rovesciando i ruoli vissuti in precedenza. Le regole del gioco possono essere cambiate anche senza cambiare giocatori. Basta correre il rischio di essere sinceri.

“Devi accettarmi e confermarmi e io farò lo stesso con te. Se non lo fai, vuol dire che non mi ami più come prima”. L’antiregola – ossia l’antidoto a questa regola – è: “Possiamo pensarla diversamente e amarci lo stesso”. “Posso fare qualcosa anche se non sei d’accordo, senza aprire una guerra”. L’intimità comporta la consapevolezza che siamo diversi e che possiamo dirci la verità senza che questa diventi una minaccia per la relazione. Cinotti, Nicoletta. Amore, mindfulness e relazioni(Italian Edition) (p.51). Hoepli. Edizione del Kindle.

Pratica del giorno: La classe del mattino

© Nicoletta Cinotti 2022 Questa settimana i post saranno dedicati al mio ultimo libro “Amore, mindfulness e relazioni“. poi, giuro:-), non lo farò più!!…è che volevo dare qualche soddisfazione a San Valentino😊

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