Lasciar andare e lasciar essere
Il modo più curativo è smettere di tentare di cambiare le cose. Accettare l’esperienza significa fare spazio a ciò che è presente invece di sforzarsi di creare uno stato alternativo. Se stabilizziamo una “volontà di esperienza” ci stabilizziamo nella consapevolezza di ciò che è presente e lo lasciamo essere osservando che è già qui. E’ questo il modo di relazionarsi a esperienze che hanno molta presa sulla nostra attenzione per quanto forti siano. Iniziamo così il processo di libertà da queste esperienze: aprendoci alla possibilità di rispondere in maniera compassionevole e saggia, anziché reattiva.
UNA NUOVA PRATICA
In classe abbiamo esplorato insieme questo modo di affrontare le difficoltà: quando ci siamo accorti che l’attenzione veniva distolta dal respiro per dirigersi verso pensieri, emozioni o sentimenti dolorose, il primo passo è stato sviluppare piena consapevolezza delle sensazioni fisiche, emotive, e pensieri presenti. Poi – secondo passo – abbiamo deliberatamente spostato l’attenzione e la consapevolezza sulla parte del corpo in cui le sensazioni erano più forti, usando il respiro, come abbiamo imparato a fare nella pratica del body scan, respirandoci dentro durante l’inspirazione e respirandoci fuori durante l’espirazione.
Infine – terzo passo – quando l’attenzione si è spostata sulle sensazioni corporee, siamo stati invitati a dire a noi stessi “Va bene; qualunque cosa sia va bene e posso aprirmi” .
Ci limitiamo a stare con la consapevolezza delle sensazioni corporee e della nostra modalità di relazione con esse, respirandoci insieme, accettandole, lasciandole essere. Può essere utile ripetere la frase precedente – “Va bene; qualunque cosa sia va bene e posso aprirmi”- con ogni espirazione.
L’accettazione non è rassegnazione: ci permette un passo fondamentale: essere pienamente consapevoli delle difficoltà e di rispondere a queste difficoltà senza reagire.