Le nostre difese hanno un effetto sia a livello fisico che a livello mentale: ci rendono più “duri”, meno vulnerabili.
Non sempre questa durezza significa tensione muscolare, a volte può essere una sorta di irraggiungibilità che rende il corpo un pò collassato e che impedisce agli stimoli di arrivare alla nostra parte interna. In ogni caso il loro effetto è quello di ridurre la possibilità che stimoli esterni arrivino a ferirci.
Questa non è una grande notizia: questa selezione degli stimoli non sceglie tra stimoli nutrienti e stimoli tossici. Si riduce l’apertura e l’accessibilità agli stimoli, in modo indiscriminato. Punto e basta.
Per crescere e cambiare abbiamo bisogno di rimanere abbastanza vulnerabili, mentre le difese mantengono una sorta di immobilità non trasformativa. Paradossalmente fotografano il trauma più che la guarigione. Per questo abbiamo bisogno di sciogliere le nostre difese.
Quando le difese iniziano a sciogliersi accadono due movimenti: fisicamente compaiono vibrazioni, calore e pulsazione.
Ed emotivamente ci commuoviamo.
Perché riacquistiamo la libertà che avevamo perduto. E niente è più commovente che tornare liberi.
Ognuno di noi porta dentro di sé un desiderio segreto: un desiderio che, col passare del tempo e della vita, diventa un segreto dispiacere. Solo nella misura in cui noi, tutti noi, saremo capaci di portare in superficie la parte profonda del nostro cuore, le nostre vite saranno soddisfacenti, realmente degne di essere vissute. George Kinder
Pratica del giorno: Self compassion breathing
© Nicoletta Cinotti 2014 Mindfulness ed emozioni