Molte delle nostre difese ruotano attorno all’evitamento. Per quanto possa sembrare strano, è una delle difese più amate e praticate. Evitiamo gli scontri, gli argomenti difficili, le tensioni “inutili”. Evitiamo, in una parola, di stare in quello che c’è e per farlo ricorriamo al nostro grande amico sempre a disposizione, la distrazione.
In fondo la distrazione non è altro che una delle forme in cui si realizza l’evitamento. Perché l’evitamento sia una difesa è evidente: ci protegge dall’incontro con qualcosa che riteniamo sgradevole. Perchè ci piaccia così tanto è, invece, meno evidente. Lo riteniamo un comportamento che ci toglie dai guai e sottovalutiamo il fatto che è uno degli ingredienti principali delle ripetizioni. Abbiamo evitato qualcosa e, improvvisamente rispunta fuori, giorni, settimane, anni dopo. Perché evitare non permette di risolvere e il problema torna fino a che non è stato affrontato.
La forma più stressante di evitamento è il ghosting: ti scrivo, ti chiamo, non rispondi. Poi, se ci incontriamo, è come se non ci fossi. Oppure come se non fosse successo nulla. Vittime e carnefici del ghosting lo siamo un po’ tutti. Se la risposta è difficile preferiamo non rispondere, tergiversare, rimandare. Il ghosting duro però lo praticano solo alcuni di noi.
Ho una collega che è una persona carina e simpatica, super impegnata ed è una praticante del ghosting duro. Le scrivi e non risponde. Le mandi un documento chiedendole la firma e sparisce. Quando riesci a contattarla non sembra comprendere perché la cosa ti abbia suscitato apprensione visto che è sempre totalmente aperta e disponibile. Peccato che sottovaluti che non rispondere ad una domanda esplicita e concreta lascia aperti grandi spazi di ambiguità. Non cambierà: ho solo scovato dei trucchi per ottenere le sue risposte. Messaggi brevissimi, specifici e molto molto concreti che ruotano attorno all’uscita dall’ambiguità nell’ipotesi peggiore. Allora, per correggermi, risponde.
In una ricerca sullo stress infantile, fatta valutando il livello di cortisolo salivare (il cortisolo è l’ormone dello stress) è stato rilevato che il livello di cortisolo è più alto se il bambino non ottiene risposta rispetto al bambino che ottiene un no. Quindi ghoster di tutto il mondo sappiatelo: spargete cortisolo come se piovesse. Più che se diceste, “no grazie”.
Un messaggio invece per le vittime del ghosting: la persona che non vi risponde non sta dicendo qualcosa a voi. Non vi conferma che non valete. Sta dicendo qualche cosa di sé: sta dicendo che ha fame di non esistere. Forse, dietro a tutti gli evitamenti, sta proprio questa stessa fame che conosciamo bene se siamo molto impegnati: la fame di non esistere. Siamo troppo impegnati, non ce ne accorgiamo. Nasce così il desiderio di scomparire leggeri come nuvole bianche in un cielo d’estate.
La brama interpersonale di essere equivale al desiderio di essere visti, così come la brama interpersonale di non essere è il desiderio di non essere visti, di essere invisibili, di fuggire, di sottrarsi al contatto interpersonale e al potenziale di sofferenza che contiene. Gregory Kramer
Pratica di mindfulness: Il panorama della mente
© Nicoletta Cinotti 2019 Vulnerabili guerrieri