Anche se sappiamo che viviamo in un mondo di connessioni e interconnessioni, tendiamo a focalizzarci su un unico elemento in ogni situazione: “Perchè mi sta succedendo questo? Di chi è la colpa? Che soluzioni posso trovare? Con sottile arroganza riduciamo la rete di relazioni e connessioni in una versione semplificata di una risposta che non potremo mai veramente conoscere. Potremmo anche arbitrariamente attribuire il nostro stress all’insalata di patate che abbiamo mangiato a pranzo e sarebbe la stessa cosa.
Quando le cose non vanno come vorremmo la pratica non è cercare spiegazioni o biasimare un colpevole. Possiamo, invece, stare semplicemente con quello che c’è, per quanto ci è possibile, nei vari livelli coinvolti, piuttosto che cercare un perchè. Possiamo ripeterci il koan “Cos’è questo? e la risposta alla nostra domanda è l’esperienza stessa che stiamo vivendo. “Cosa” è il momento presente. è qui che possiamo trovare una reale comprensione. Non nella descrizione intellettuale, non nel mondo mentale del “perchè” ma nello sperimentare direttamente l’ambigua complessità percettiva del momento presente. Ezra Bayda
©wwwnicolettacinotti.net Addomesticare pensieri selvatici Dimorare nel presente, dimorare nel corpo Foto di ©Robystella