Le ragioni per riportare l’attenzione al corpo sono molte. E una in più di quelle che ci hanno fatto ritirare l’attenzione dal corpo. In genere lo facciamo perché quello che proviamo è spiacevole e temiamo che questa spiacevolezza metta in pericolo la nostra stessa esistenza.
La ragione in più per riportare l’attenzione al corpo è che questo ritiro ci impedisce una elaborazione delle sensazioni emotive. Infatti è la base corporea delle emozioni che ci assicura la possibilità di una piena elaborazione di quello che viviamo. Se riduciamo la percezione del corpo riduciamo, contemporaneamente, la nostra capacità di elaborare le emozioni. Che, a quel punto, hanno due strade: o diventano pensieri selvatici e proliferanti o emozioni disancorate e trascinanti.
Credere che pensare alle emozioni sia più sicuro che sentirle è una illusione. La stessa che ci fa credere che il dolore prodotto dai pensieri selvatici sia inferiore a quello prodotto da sensazioni corporee reali.
Non ci sono tante alternative se non riconnettersi, intenzionalmente, alla consapevolezza delle sensazioni corporee, in movimento e da fermi e percorrere il confine tra il corpo e la mente. Continuamente ci sentiremo trascinati dalla mente e gentilmente torneremo al corpo. Perché non sempre chi parla a voce alta – come i nostri pensieri – ha più ragione. Spesso è solo più prepotente.
Il sistematico ritiro dell’attenzione dal corpo implica che l’elaborazione delle esperienze emozionali rimane incompleta. Segal, Williams, Teasdale
Pratica di Mindfulness: La consapevolezza del corpo
© Nicoletta Cinotti 2022 Il protocollo MBSR edizione online: ultimi posti