Ogni giorno siamo di fronte a moltissime routine. Ripetiamo le stesse cose in casa, a lavoro, nelle relazioni. Convinti di riconoscere già – in anticipo – il senso delle cose. E così ci muoviamo a binario unico. Mentre la noia inizia a serpeggiare nel nostro quotidiano. mentre ci convinciamo che abbiamo bisogno di cambiare qualcosa fuori – o almeno di aggiustarlo – perché le cose vadano meglio.
Perché ci manca qualcosa: ci manca quel piccolo elemento di stupore che suscita meraviglia e che alimenta la sorpresa e la gioia. Ci manca quel sobbalzo del cuore quando qualcosa di inaspettato si presenta. Tendiamo a pensare che le novità siano negative e così facciamo in modo che tutto sia sempre uguale per poi lamentarci per la sensazione di essere in un binario sempre uguale.
Per riprendere quel sobbalzo non abbiamo bisogno di cambiare partner, casa, lavoro, vita. Abbiamo bisogno di sciogliere la nostra resistenza allo stupore, alla gioia della novità. La nostra tendenza a fare – sempre uguali – i nostri giorni per sentirsi sicuri. E poi a lamentarsi per la noia che occupa le nostre giornate.
Mettiamo in azione il nostro dis-abituatore: non abbiamo bisogno di cambiare vita ma, ancora una volta, di guardarla con uno sguardo da principiante. Abbiamo bisogno di vedere il piccolo – anziché il grande – di vedere il momento e di non usarlo come generalizzazione per tutta la nostra vita. Abbiamo bisogno di lasciare le porte alla sorpresa e quindi di convivere con la fisiologica incertezza della vita.
La vita è una routine e la routine è una forma di resistenza allo stupore. Abraham Joshua Heschel
Pratica del giorno: Addolcire, confortarsi, aprire
© Nicoletta Cinotti 2016 Il mese della gentilezza Foto di ©CarloAlessioCozzolino