Né musica,
né fama o benessere,
e nemmeno la poesia stessa
può consolarci
per la brevità della vita,
per il fatto che il King Lear
finisce dopo appena ottanta pagine,
o per l’idea che si potrebbe
soffrire molto
per un figlio ribelle

Il mio amore per te
è cosa magnifica,
ma io, tu e gli altri,
siamo soltanto
gente ordinaria.

La mia poesia
va oltre la poesia
perché tu
esisti,
oltre il regno delle donne.

E così

Ci ho messo

sessanta anni

per comprendere

che l’acqua è la bevanda migliore

e il pane il cibo più delizioso,

e che l’arte è inutile

se non pianta

un poco di splendore nel cuore della gente.

Dopo la nostra morte
quando il cuore stanco
avrà finalmente chiuso la palpebra
su tutto quello che abbiamo fatto,
su tutto quello che abbiamo desiderato,
su quello che abbiamo sognato
e voluto
o sentito,
sarà l’odio
la prima cosa
da purificare
dentro di noi.

Taha Muhammad Ali Traduzione dall’Inglese di Stefanie Golisch. Foto di  ©janprocházka

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