La qualità della nostra vita non è legata tanto al lusso e alla comodità che ci circonda. Non è legata nemmeno alla grandiosità delle esperienze che viviamo.

La qualità della vita è sempre proporzionale alla capacità di contenere piacere e accogliere il piacere è un dono che scaturisce dall’attenzione.

Se siamo disattenti, distratti, con un’attenzione divisa, le sensazioni piacevoli non riescono a fermarsi, scivolano via come gocce d’acqua sul vetro, lasciandoci insoddisfatti per la loro brevità. Non è il piacere però che è breve: è l’attenzione che non si ferma a sufficienza per permetterci di gustare in profondità. Di assaporare lentamente.

Più di qualsiasi altra cosa l’attenzione è un atto di connessione, che sia verso un oggetto, un’esperienza o una persona non ha importanza; per essere attenti dobbiamo rimanere connessi. E scoprire così l’altra faccia dell’attenzione che è rimanere intimi con l’esperienza. Anche questo accresce il nostro piacere.

Così l’attenzione è ciò che trasforma il piacere in un’esperienza, e non la lascia essere solo un fugace e momentaneo bagliore.

Una delle mie premesse è che il coinvolgimento totale in ciò che stiamo facendo è una condizione di base per sperimentare piacere. Un’impegno e un’attenzione parziale ci lascia divisi e in conflitto. Alexander Lowen “Il piacere”

Pratica di mindfulness: Mindful bioenergetics

© Nicoletta Cinotti 2022 Il programma di Mindful Self-compassion

 

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