La nostra fiducia nei confronti dei risultati spesso ci fa perdere di vista quanto può essere forte l’energia della motivazione e la forza dell’intenzione.
Sia intenzione che motivazione spesso sono risultati in fieri, in divenire, ed è per questo che tendiamo a sottovalutarli: non possiamo associarli a qualcosa di concreto. Eppure sono fondamentali per il concretizzarsi dei nostri movimenti e delle nostre scelte. A volte sono ciò che definisce quello che facciamo ancora meglio del risultato delle nostre azioni. Il risultato infatti dipende da molti fattori, alcuni dei quali sono fuori dal nostro controllo. L’intenzione invece ci appartiene ed è quella che sostiene la bontà di ciò che stiamo facendo.
Se la nostra intenzione è buona, anche se il risultato non lo è, quello che prevarrà sarà la bontà della nostra intenzione. Così, quando iniziamo qualcosa, domandarci qual è la nostra vera intenzione è molto più importante che definire quello che è il nostro obiettivo. Può darsi che l’obiettivo non si realizzi ma l’intenzione, nel momento stesso in cui iniziamo, è già presente con tutta la sua forza e la sua energia. Non è soggetta a diminuzione se non per fattori interni come il dubbio.
Forse è per questo che è così difficile prestare attenzione all’intenzione: richiede la disponibilità a scrutare nel proprio cuore mentre i risultati, invece, li misuriamo scrutando nel cuore altrui.
Data la primaria importanza delle motivazioni nel determinare i risultati delle nostre azioni, è essenziale conoscerle realmente. Non è facile. Per scrutare nel proprio cuore c’è bisogno di un coraggio, un’onestà e una disponibilità eccezionali. Se si è inconsapevoli, ci si limita a riproporre tutti i comportamenti abituali derivati dal condizionamento. Joseph Goldstein
Pratica di mindfulness: Il panorama della mente
© Nicoletta Cinotti 2016 Cambiare diventando se stessi
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