Un amico mi raccontava ieri che nelle gare in montagna vengono messe delle balise lungo il percorso. Le balise sono bandierine che dovrebbero permettere di vedere la direzione con uno sguardo: non essere troppo vicine ma essere in grado di indicare velocemente la direzione da prendere. In questo modo non diventano una recinzione ma una gentile indicazione di percorso.
Sono più frequenti delle indicazioni dei sentieri perché, essendo utilizzate durante le gare, non devono lasciare tempo alle indecisioni. Ho pensato che anche nella vita sarebbe bello avere delle balise. Che lascino il campo aperto ma che ti indichino, con certezza, una direzione da seguire. A volte le persone vengono da me proprio per questo: per avere una direzione. Il nostro procedere senza certezze diventa, a volte, molto doloroso. Nello stesso tempo abbiamo bisogno di sentirci liberi di deviare dal sentiero tracciato, di prendere altre direzioni senza avere la sensazione di perdere la strada di casa.
Oscilliamo tra pieno e vuoto, tra certezza e incertezza e le nostre balise più siamo adulti e più sono interiori. Nessuno può dirci quale direzione prendere: questo è il segno del nostro essere adulti. Ha il vantaggio della libertà. e il vantaggio dell’errore. Perché solo con gli errori possiamo imparare.
L’aggressione più radicale che possiamo fare a noi stessi, la ferita più grande che possiamo infliggerci, è rimanere ignoranti, privi del coraggio e del rispetto per guardarci con onestà e gentilezza. Pema Chodron
Pratica di mindfulness: La classe del mattino
© Nicoletta Cinotti 2018 La cura del silenzio
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