Ho camminato attraverso molte vite,

tra di esse c’è la mia,

e non sono più ciò che ero,

pur se qualche principio essenziale

mi rimane, da cui  faccio  fatica

a non allontanarmi.

Quando mi guardo alle spalle,

quanto questo è necessario,

prima di poter raccogliere le forze,

per procedere nel mio viaggio,

vedo le tappe fondamentali

mentre vado incontro all’orizzonte

e i fuochi che si spengono lentamente

negli accampamenti abbandonati,

sui di essi  avvoltoi

ruotano con   ali pesanti.

Oh, io stesso avevo una tribù

fatta di affetti

ormai dispersi!

Come potrà il cuore  riconcialiarsi

con il dolore di tante perdite?

In un vento crescente

le traversie dei miei amici,

coloro che sono caduti lungo la strada,

pungono amaramente la mia faccia.

Eppure mi giro, mi giro,

alquanto esultante  ,

con la  volontà di andare salvo

ovunque ho bisogno di andare,

e ogni pietra della strada

è per me preziosa.

Nella mia notte più buia,

quando la luna era coperta

e  vagavo tra le macerie,

una voce da una nuvola

mi ha detto:

“Vivi sui molteplici strati della tua vita

non sulle  macerie”

Anche se non sono capace

a decifrarlo,

senza dubbio il prossimo capitolo

nel mio libro dei mutamenti

è già scritto. Stanley Jasspon Kunitz

Traduzione di Annamaria Sessa

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