Qualche mese tempo fa una persona mi ha raccontato che un uomo, con il quale aveva una relazione apparentemente buona e vitale, è sparito. Non è morto: è semplicemente scomparso, smettendo di rispondere ai messaggi, alle telefonate, alle mail. Complice la distanza geografica è scomparso dalla scena. È un fenomeno sempre più diffuso che si chiama Ghosting che getta prima nella disperazione e poi nello sconforto. Noi possiamo accettare di provare un senso di mancanza e di perdita ma facciamo molta fatica ad accettare che qualcuno non ci risponda al telefono oppure non richiami o che lasci in sospeso fino all’ultimo un nostro invito.
Non è solo perché ci preme la relazione con l’altro. Non è solo perché gli vogliamo bene. Non è solo perché la comunicazione ha un ritmo e delle regole che ci aspettiamo vangano rispettate. Tutte queste sono buone ragioni ma la ragione finale è che percepiamo la mancata risposta dell’altro come una negazione della nostra esistenza e del nostro ruolo. Non è come se l’altro cancellasse sé stesso: cancella noi.
Si rivela qui la nostra interconnessione e la radice più profonda del dolore relazionale: noi esistiamo anche da soli ma è negli occhi degli altri che viviamo e che acquistiamo il senso pieno del nostro valore. Senza quello scambio di sguardi, di idee, di intenzioni la nostra vita diventa subito più povera. Abbiamo bisogno di ricevere attenzione quasi più di quanto abbiamo bisogno di darla e se questo scambio si interrompe ci sembra che si interrompa il respiro della relazione e dobbiamo subito rianimarla in qualche modo. Il modo più semplice è dare una risposta. Una risposta – anche negativa – è meno stressante di una risposta sospesa. Una verità, anche difficile, è meno stressante per la relazione di una bugia. Ci sono silenzi che danno vita e silenzi che la tolgono. Perché nessun silenzio è gratis. Ogni silenzio restituisce significato e ti permette di tornare ad essere solo ma in compagnia con l’altro.
Le ombre non sono tutte uguali.
C’è l’ombra quieta dei portoni
l’ombra geometrica dei tetti,
l’ombra azzurra delle piante…C’è un’ombra dove si affonda:
è l’ombra che non si vede,
quella che oscura non sai cosa,
né perché. Danilo Bramati
Pratica di mindfulness: La pratica di gentilezza amorevole
unsplash© Nicoletta Cinotti 2020 La cura del silenzio: ritiro online